La prevenzione: una buona opportunità per i podisti

Seduti al “Bar del Podismo” con alcuni amici podisti, commentiamo pigramente qualche notizia dai giornali sparsi sui tavolini. Esaurite subito le pagine sportive e politiche, ci siamo rivolti a quelle della cronaca. Ci hanno colpito le morti di persone celebri, nel campo della cultura e dello spettacolo, tutte per qualche tumore. Infatti, non le notavamo nei notiziari da un po’ di tempo… ed ora i giornalisti scrivono che “erano ammalati da tempo”…

Il cancro è una malattia “moderna”, molto più pericolosa e subdola delle malattie che nel corso dei secoli hanno decimato intere popolazioni, perché a differenza delle precedenti, individuabili in una sola fattispecie, essa si dirama in tantissime direzioni e può intaccare e attaccare qualsiasi parte del corpo umano. Se prima, ad esempio, il male oscuro era la tisi, in realtà erano solo i polmoni ad esserne interessati. E se ancor prima della tisi, mieteva vittime il vaiolo, bastò il semplice vaccino scoperto da Jenner per debellarlo dalla faccia della Terra. Con il cancro il campo di azione della malattia si è allargato a dismisura. Esiste il cancro al colon, al seno, all’utero, alla prostata, al fegato, alla pelle, eccetera eccetera. 

La ricerca, è inutile sottolinearlo, ha fatto come ci dicono passi da gigante, ma noi semplici comuni mortali e podisti, non ne abbiamo contezza, se non per le periodiche notizie delle morti di conoscenti o di persone famose. In cuor nostro ci consoliamo un po’, pensando che, in quanto podisti, cioè gente di sport, abbiamo una conoscenza corporea abbastanza affinata, in modo tale che al primo verificarsi di un evento corporeo “strano” (un neo che modifica la forma, una voce rauca che non si rischiara, una improvvisa e ingiustificata perdita ematica, e cose di questo tipo), subito corriamo dal medico, per attuare quella che in questi casi è l’unica arma che ci rimane contro il terribile male, e cioè la prevenzione.

In questo, almeno in questo, bisogna ammettere che noi podisti siamo abbastanza fortunati. E così facciamo a gara tra di noi, nel mentre conversiamo su questo argomento, a chi meglio presenta una sorta di elenco di regole da seguire, per prevenire ogni forma di cancro. Quello che segue non è altro che il disadorno risultato dei commenti di ch è intervenuto nella discussione. Sono, come si vede, chiacchiere da bar, ma attenzione, perché nel podista in genere…, spesso si cela l’esperto.

Prima di tutto, ed è abbastanza inutile, non si deve in alcun modo fumare. Quasi ci vergogniamo di ricordare questo consiglio. Così come è meglio limitare di molto il consumo di alcolici e dei grassi animali (vanno bene il classico bicchiere di vino dopo il pasto principale e dosi minimali, nonché inevitabili, di quei grassi che restano attaccati ad esempio alla carni). Si deve ovviamente fare attenzione al proprio peso e mai, diciamo mai, permettere al nostro corpo di superare certi standard (non arrivare a pesare 10 kg in più delle normali tabelle di riferimento). Consumare in modo costante frutta e verdura, quanto più fresca e cruda possibile. Nella difficoltà di attenersi a quest’ultima raccomandazione, assumere periodicamente vitamine, specialmente la C, la E e la A. Abituarsi al mattino a fare colazione a base di cereali integrali e, specialmente alla sera, eliminare quasi del tutto i cibi fritti.

Infine, da non dimenticare che il podista, in quanto praticante uno sport faticoso, matura quasi immediatamente un irrobustimento degli anticorpi, quelli che lo proteggono dall’insorgenza di agenti patogeni esterni e che lo fanno guarire velocemente se contraggono infortuni. Ma è meglio che non faccia troppo affidamento sulle sue potenzialità e lasci prudentemente un po’ di “spazio” anche alla prevenzione.

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