Correre con il passeggino

Molte podiste abbandonano la corsa prima, durante e dopo il periodo della maternità. Nulla da dire, o da rimproverare: è fisiologico, è giusto. Anzi, tanti auguri. Poi, però, le neo mamme faticano a riprendere le scarpette e a smaltire quei chiletti che hanno preso. Si sa, ricadono su di loro quasi per intero tutti quei miliardi di problemi che si legano alle gioie e alle torture della crescita dei neonati: l’allattamento notturno, i primi dentini, lo svezzamento, eccetera, eccetera, eccetera, eccetera, eccetera, eccetera. Ma noi di “podisticamente,it” avremmo un piccolo rimedio da suggerire: “correre con il passeggino”.

La cosa non è impossibile da mettere in pratica, basta, come nella maggior parte delle cose, sapersi organizzare e studiare un poco la materia (cioè, le proprie realtà domestiche). Per prima cosa, utilizzare il passeggino che tanto premurosamente i nonni hanno comperato, aspettare che il bebè abbia compiuto almeno 6 mesi e che il tempo fuori sia bello. E poi considerare alcuni aspetti che di seguito vorremmo esplicitare.

Evitate i passeggini a 3 ruote. Già quelli che ne hanno 4, portano il genitore all’apprensione nel momento della guida, figuriamoci quelli a 3. L’ideale sarebbe stato che i nonni, conoscendo la vostra passione per la corsa, avessero comprato un passeggino “jogging strollers”, quelli studiati per i genitori podisti. Ma lasciamo stare, l’importante è che non vi urlino dietro quando gli dite della vostra intenzione di portare fuori, in quelle condizioni, il loro nipotino… Non mettetelo, ci vogliamo raccomandare, “fronte mamma”: fatelo godere il paesaggio e la natura, questo è un altro scopo della vostra uscita. Siete una mamma, sicuramente pensate prima a vostro figlio e poi a voi stessa. Magari solo la prima volta, per rassicurare maggiormente il piccolino.

Proseguiamo con altre “modalità d’uso”. Non avventuratevi subito per strada, senza prima aver provato, la guida soprattutto, in un luogo chiuso (può andar benissimo il parco dove abitate). Sulla “velocità di crociera” da intraprendere è inutile soffermarsi: che sia moderata. Preferite, è ovvio, percorsi pianeggianti e bene asfaltati. Portatevi sempre un po’ d’acqua (non si sa mai, un rigurgito, un qualcosa…, del bambino ovviamente) e un berrettino con visiera nel caso ci fosse sole o un cappellino di lana nel caso facesse freddo. A dirla tutta, voi avrete uno stile di corsa limitato ad efficienza, in quanto le braccia non oscilleranno come si conviene, dovendo essere tese e impegnate nella guida. Poco importa, in cambio le avrete più toniche.

E non abbiate sensi di colpa, state facendo una cosa buona. Magari l’amore per la corsa, che sognate per vostro figlio, nascerà proprio in questi momenti. Chi scrive si è convinto col tempo che la voglia di correre della figlia, e di partecipare perfino a delle gare, le sia spuntata proprio in quei mesi, quando la portava, correndo con il passeggino, nei parchi. A ben pensare, si vedeva già da allora, perché la figlioletta lo incitava a correre sempre più forte, costringendolo a correre innumerevoli volte… lunghi tratti di fartlek!

Auguri!

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