I tempi di recupero

Ecco, ci risiamo, ci siamo infortunati! MANNAGGIA!…, (per non dire altro…, per niente riferibile…).

Passato lo sconforto, lo scoramento (il dolore dell’infortunio, in sé, non è niente…), e qui entra in gioco la psiche del singolo podista e la sua eventuale recidività, che fare? Chiediamo a un medico, anzi al nostro medico, l’ortopedico Pasquale de Cesare, col quale abbiamo un rapporto di grande stima e fiducia: non a caso…, fa’ parte dello staff di podisticamente.it…!

Gli infortuni del podista si possono elencare in ordine alfabetico: muscolari (contratture, stiramenti, strappi), ossei (distorsioni) e tendiniti. Per tutti vale la formula “salvo complicazioni”, cioè ogni infortunio può risultare un po’ particolare rispetto ad altri dello stesso tipo, a ragione del soggetto interessato e in virtù della sua anamnesi. I tempi di recupero, quindi, sono suscettibili di variazioni, a volte significative.

CONTRATTURA – STIRAMENTO – STRAPPO – Qualunque sia il problema muscolare, si sappia, il muscolo guarisce da solo, basta solo aspettare i giusti tempi di recupero, cioè di riposo. Ma si è soliti distinguere le lesioni muscolari in tre ordini di livello. Quando il dolore insorge, però non da’ fastidio nel camminare, anche una settimana può bastare. E’ questo il caso della lesione di primo grado. Se invece non si riesce a camminare, si tratta di una lesione di secondo grado e due settimane di riposo costituiscono il periodo minimo di una ripresa che comunque dovrà essere molto graduale. La lesione di terzo grado, quella che veramente ha prodotto una fuoriuscita notevole di sangue dalle fibre muscolari, è quella che impedisce al podista di scendere le scale. Qui il discorso si fa’ notevolmente più serio. Il mese di riposo assoluto è obbligatorio ed è perfino consigliabile di sottoporsi ad una ecografia per determinare e controllare meglio il danno che si è prodotto.

DISTORSIONE – Quasi sempre, la parte interessata è la caviglia, nel compartimento laterale del malleolo peroneale, per aver piegato il piede verso l’interno, con conseguente gonfiore e la pratica impossibilità della deambulazione. Se l’entità del danno è lieve, possono bastare anche 4/5 gg di riposo. Altrimenti, immobilizzazione con tutore (gesso o bendaggio) e ripresa dopo almeno 2 o perfino 4 settimane. Se invece è il ginocchio a distorcersi, il discorso si complica non poco, perché il ginocchio è una parte più complicata e delicata. Se è una distorsione benigna (un semplice stiramento del collaterale), 2 settimane di riposo possono risolvere, magari accompagnando il periodo di forzato riposo con delle elettrostimolazioni. Altro discorso nel caso di lesione dei crociati che richiedono un intervento chirurgico di ricostruzione e tempi di recupero fino a 4-5 mesi.

TENDINITE – L’infiammazione della guaina tendinea, quella membrana che ricopre il tendine, è assai frequente nel podista. Se essa si limita alla semplice membrana, senza intaccare il tendine, i tempi di recupero sono brevi, nell’ordine di qualche giorno. Ma se l’infiammazione riguarda il tendine, occorrerà un buon mese prima di riprendere gli allenamenti, salvo naturalmente il caso di dover far ricorso ad un intervento chirurgico. Il tendine più esposto è il tendine di Achille, ma anche il rotuleo del ginocchio non scherza, così come la bandelletta ileo tibiale e il tibiale posteriore dietro al malleolo. Se proprio il podista non riesce a stare fermo del tutto, può rivolgersi a sport che non gravino eccessivamente sulle parti interessate, come nuoto e ciclismo.

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