Come riconoscere i ritmi di corsa

Scrivere di podismo non è facile, perché si “corre” sempre il rischio d’invadere quella che si chiama la sfera personale di qualcuno, essendo l’argomento estremamente soggettivo, per non dire intimo. Tuttavia, occuparsi di podismo significa anche questo, forse soprattutto…, quel cercare cioè di non arretrare di fronte alla possibilità di esprimere in concreto il grande insegnamento che ci viene dalla pratica sportiva, ovverosia il tentativo di superare un certo ipocrita perbenismo nei rapporti umani, pur nel rispetto di un linguaggio e di una forma che non trascenda dagli irrinunciabili valori civili e discrezionali della persona.

Ecco di seguito un esempio di ciò che stiamo affermando: come si fa’ a riconoscere i ritmi di corsa? In altri termini, come possiamo individuare il tipo di corsa che stiamo effettuando nel momento stesso che stiamo correndo? Come si capisce, si entra nello… specifico individuale di ogni singolo podista, nella sua “privacy”. Però, con le dovute cautele, cioè nella convinzione di non essere degli esperti depositari delle verità podistiche e nel rispetto delle esperienze altrui nella stessa materia, pensiamo di poter indicare qualche suggerimento…

I ritmi di corsa sono essenzialmente tre, individuabili in: corsa lenta, corsa media, corsa veloce. Esistono poi per così dire dei sottogruppi: corsa lentissima, corsa lenta sciolta, corsa quasi media e corsa quasi veloce. Come si vede, se è già abbastanza ostico definire i principi generali dei ritmi di corsa, figuriamoci quando poi si tratta di scinderli ulteriormente… Ad ogni buon conto, conviene subito basarsi su di un modello di riferimento…, in questo caso, come spesso avviene, sul classico podista in grado di correre una gara di 10 km in 40’, cioè che sia in grado di sostenere il ritmo di 4’ al km. Vorrà dire che la sua corsa lenta sarà grosso modo di 5’ al km, quella media di 4’ e 30” al km e quella veloce, appunto, di 4’ al km. Passiamo a quelli che abbiamo definito i sottogruppi. Nella corsa lentissima, paragonabile a quella che si effettua in un riscaldamento, si andrà oltre i 5’ al km; nella corsa lenta sciolta i 5’ al km saranno sicuramente infranti, soprattutto perché si manterrà un gesto fluido il quale indurrà a una maggiore velocità a parità di sforzo. Questo ritmo di corsa si può confondere con quello di quasi corsa media, e difatti è vero: correre ad esempio a 4’ e 45” al km è sia corsa lenta sciolta che corsa quasi media…; il problema si risolve nel sapere a quale ritmo ci si rivolga, nel senso che dev’essere il singolo podista a volere effettuare un certo tipo di corsa. Se poi i due ritmi collimano, è un altro discorso. L’importante è la consapevolezza di ciò che si sta facendo. Ma anche la corsa quasi veloce propone gli stessi interrogativi: correre a 4’ e 15” al km, ad esempio, che vuol dire, corsa media o corsa quasi veloce? Siamo ancora lì…, è il singolo podista, nel momento preciso in cui sta svolgendo la sua corsa, a saperlo… Ecco, come fa’ a saperlo?

L’elemento indispensabile è utilizzare un percorso meticolosamente misurato (l’ideale sarebbe la pista), non tanto e non soltanto ad ogni km, ma anche ogni 500 m, così da avere un riscontro al proprio ritmo costante e parcellizzato. Poi, stabilire una quota di minuti da dedicare ad un certo ritmo di corsa, solo a lui, e di “ascoltare” bene (cioè, con estrema sincerità…) le sensazioni che l’organismo ci trasmette in quel preciso ambito, soprattutto per quel che riguarda il… fiato. Spieghiamo con un esempio pratico. Si corre in due modi, da soli o in compagnia. Nel secondo caso, molto utile per il nostro scopo, si corre parlando. Bene. Se mentre si corre e si riesce a parlare tranquillamente, imbastendo anche dei veri e propri discorsi, vuol dire che il ritmo di corsa è lento (5’ al km). Se invece si ha una certa difficoltà a pronunciare una frase, ma comunque si riesce nell’intento, e lo sforzo impiegato nella corsa è sostenuto a un punto tale che lo potremmo volendo perfino aumentare, il ritmo è quello rapportabile alla corsa media (4’ e 30” al km). Invece, se ci troviamo nella pratica impossibilità di dire alcunché, solo magari di esprimerci, a fatica, con qualche sporadico monosillabo, allora vuol dire che stiamo effettuando la corsa veloce e che abbiamo raggiunto quella che per noi è la massima andatura possibile (4’ al km).

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