Ragionando sui “ristori”

Oggi, purtroppo, si parla tanto di ristori. E tutti siamo, drammaticamente, sicuri del loro significato. A tal punto, che ci sembra di essere fuori luogo nell’affrontare questo argomento. Forse, ci coglie un po’ di nostalgia dei bei tempi andati, quando correvamo spensierati le nostre gare domenicali e qualche volta ci lamentavamo dei ristori, di una loro mancanza o inadeguatezza. Specialmente, ponevamo le nostre attenzioni nelle coincidenze delle Maratone o delle cosiddette Mezze, quando cioè la questione dei ristori, durante e dopo la competizione, assumevano i contorni della serietà più assoluta, determinando a volte perfino la qualità della manifestazione stessa.

Stando ai dizionari della lingua italiana, il ristoro è un alimento in grado di apportare nuovo vigore ad un organismo debilitato. Non a caso, il luogo fisico in cui si realizza questa pratica si chiama “ristorante”. Tuttavia, non si deve pensare che l’atto preciso del rifornimento in una gara sia del tutto libero da regole. Esso è infatti normato dal Regolamento Tecnico (Nota 3) che ne definisce i limiti e le possibilità. Intanto, esistono delle particolarità che concernono sia le gare su pista che quelle su strada. Nelle prime, sia pure consentito, è raro trovare postazioni per i ristori nelle gare dei 3.000 metri o 5.000 metri; mentre nelle seconde, cioè quelle dei 10.000 e oltre, è fatta esplicita richiesta che i ristori debbano essere presenti ogni 5 km. Naturalmente, la distribuzione dei ristori agli atleti in gara è riservata solo al personale organizzativo. Anzi, se qualche atleta è accompagnato da una persona in bicicletta che gli porge un qualsiasi tipo di rifornimento (stavamo per scrivere, anche cronometrico…), rischia sia sanzione che squalifica. Nel caso in cui un atleta di livello voglia predisporre un ristoro personale, deve rivolgersi agli organizzatori della gara con i quali concorderà un punto preciso del percorso ove sarà posto il suo nominativo sul contenitore dell’alimento prescelto. Ovviamente, poiché il punto ristoro è spesso sede di “assembramenti” che possono inficiare il regolare svolgimento della manifestazione, bisogna fare attenzione che il tutto si svolga nella massima disciplina, evitando spintoni o altro che porterebbero alla squalifica.

Insomma, siamo tutti qui a pensare alle gare di una volta…, a quando ci lamentavamo magari che, nei ristori, l’acqua nelle bottigliette era frizzante e non liscia. E quando, una volta arrivati quasi esamini al traguardo, il ristoro di solo acqua e frutta ci sembrava inconsistente…

Come erano belli i tempi brutti di una volta….

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