Alla scoperta della vitamina D

 

L’altro giorno, mentre correvo, un amico podista mi si è affiancato, confidandomi che, a causa di certi suoi problemini specialmente alle ginocchia, deve prendersi un po’ di vitamina D. Ho avuto il fondato sospetto che lui, ottima persona e gran lavoratore, ne sapesse molto meno di me circa la vitamina D…

L’ho subito messo in guardia da un’assunzione… fai da te…, assolutamente rischiosa, dal momento che le vitamine sono deputate al corretto funzionamento metabolico e perciò regolano tutti gli organi del corpo umano, in un delicatissimo meccanismo che solo un medico può comprendere nelle sue linee generali e particolari. Della vitamina D in particolare, proprio di recente si è discusso sulle dosi di somministrazioni che in alcuni casi hanno dato esiti contrastanti.

La vitamina D è soprattutto relativa alla capacità dell’organismo di immunizzarsi. E già questo la dice lunga sulle caratteristiche soggettive che stanno alla base di eventuali carenze a cui sopperire. Ad esempio, è utile contro il rachitismo, soprattutto in età infantile, ma anche per contrastare l’osteoporosi, che si può riscontare facilmente in età avanzata… La sua assimilazione esterna dipende dal fatto che il nostro organismo la sintetizza principalmente dalla pelle, tramite il sole, ma è necessaria un’alimentazione aggiuntiva. La stessa esposizione al sole, di cui a volte si favoleggia, non sortisce gli effetti sperati, basti pensare al riguardo ai paesi nordici sui quali… non splende mai il sole…, come direbbe un novello Carlo V.

I sintomi che possono farci ritenere che siamo in carenza di vitamina D a parte, ribadiamolo ancora una volta, previo consulto col nostro medico di fiducia, sono: astenia, sonnolenza, difficoltà alla concentrazione, depressione, fastidi ossei e muscolari. Un’analisi del sangue potrebbe fare emergere una limitata presenza di vitamina D. E quali sono gli alimenti indicati per prevenirne le carenze? I tuorli delle uova, i formaggi, i cereali, i funghi, i prodotti a base di soia e, specialmente nei paesi del nord, i pesci grassi in generale con il salmone in particolare.

Ovviamente, in alcuni casi suffragati da certificazioni mediche e terapie relative, sono disponibili in commercio dei prodotti (barrette o capsule) che possono aiutare nel ripristino del corretto funzionamento metabolico dell’organismo. Ma è sempre meglio non ridursi… all’ultima spiaggia….

 

 

 

 

 

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