Domande all’ortopedico: curare uno strappo

E’ pomeriggio inoltrato e nel “bar del Podismo” c’è un solo, sonnacchioso, avventore: è il nostro amico ortopedico, che sorseggia distrattamente, osservando le immagini appese alle pareti, il suo immancabile succo di frutta. All’improvviso però, la quiete è rotta dai tre soliti clienti chiassosi che rispondono ai nomi di Tizio, Caio e Sempronio. L’ortopedico trasecola e quasi gli va’ di traverso il sorso che sta ingurgitando…

Tizio – Ma quando mai?!

Caio – Ti dico che è così!

Sempronio – Ma non esiste proprio!

Ortopedico – Ragazzi…, ma che succede?

Tizio – Pinco Pallina ha un problema muscolare. Stamattina, mentre correva con noi, si è dovuto fermare a causa di una contrattura.

Caio – No, era uno stiramento!

Sempronio – No, era uno strappo!

Ortopedico – Calma, calma… Vediamo un po’… Qualcuno di voi ha toccato il muscolo? Se ha notato un irrigidimento, è una contrattura. Se ha notato un allungamento, è uno stiramento. Se ha notato un avvallamento, è uno strappo.

Sempronio – Io, io! Perciò dico che è uno strappo. Ho notato che è come si fosse creato un piccolo vuoto nel muscolo del polpaccio. Mi successe la stessa cosa anni fa e mi venne diagnosticato uno strappo.

Ortopedico – E’ così. Nel muscolo interessato si è prodotta una lacerazione delle fibre, per cui non resta altro da fare che valutare l’entità del danno per stabilire che tipo di lesione si trova ad affrontare Pinco Pallina, ai fini ovviamente di una ripresa ottimale.

Tizio – Perché, quanti tipi di lesioni esistono?

Ortopedico – Tre…

Caio – … Le disgrazie non vengono mai sole…

Ortopedico – … Dicevo…, tre: primo, secondo e terzo grado. Comunque, in ogni tipo di lesione, al suo verificarsi bisogna subito mettere sulla parte del ghiaccio che serve a limitare l’afflusso del sangue. Poi il giorno dopo, assumere antinfiammatori e miorilassanti. E stare, ovviamente, a riposo. Nel caso di lesione di primo grado, nel giro di una o due settimane, la situazione può risolversi, perché le fibre lacerate sono state poche. Ma già nel caso di lesione di secondo grado, i tempi di recupero si allungano, arrivando perfino al mese. Tutto dipende dall’esame strumentale che si farà, cioè dall’esito che ne verrà fuori.

Sempronio – E poi? Voglio dire, dottò, per la riabilitazione?

Ortopedico – Dopo il doveroso e diagnosticato riposo, per ripristinare l’efficienza del muscolo, è consigliabile effettuare delle contrazioni lente con un carico moderato per arrivare gradualmente a contrazioni più veloci con carichi maggiori. L’esercizio principale è quello dell’estensione della gamba sulla coscia (leg extension), che è un esercizio eseguibile stando seduti con una macchina adeguata, o mediante pesi applicabili alla caviglia. Successivamente, si può passare ad esercitazioni, in casa o in palestra è indifferente, in ortostatismo come il quarto di accosciata e la mezza accosciata con sovraccarico. E a tale riguardo, cioè ai fini di un graduale processo rieducativo del muscolo lesionato,  anche la cyclette può essere utile e preziosa.

Caio – Ma come mai, dottò, è successo questo a Pinco Pallina? Capitano tutte a lui… Forse, Tizio lo ha “secciato”? Ha, ah, ah, ah, ah, ah!

Tizio – Scemo…

Ortopedico – Quando le fibre muscolari si lesionano, è sempre una conseguenza di un gesto molto brusco, o di un generale stato di affaticamento muscolare…, non di… altre questioni…!

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