La “sindrome da sovrallenamento”

Nel normale svolgimento della sua attività sportiva, allenamenti e gare, al podista può capitare un particolare periodo in cui prevalgono stati di affaticamento e di apatia. Egli deve fare molta attenzione, perché in questo caso potrebbe essere interessato da una vera e propria patologia, nota come “sindrome da sovrallenamento”. Infatti, la sindrome di sovrallenamento è una malattia, di tipo fisico-mentale, che si manifesta quando un atleta aumenta in modo spropositato i carichi di allenamento e subisce pertanto una diminuzione dei suoi normali standard prestativi.

Bisogna che il podista faccia molta attenzione ai segnali premonitori in modo che, come in ogni forma di malattia allo stadio iniziale, si possa intervenire in tempo. Detti segnali possono essere svariati, dal momento che interessano sia l’aspetto fisico che emotivo. I più facili da interpretare sono innanzitutto l’abbassamento delle difese immunitarie che portano ad una certa facilità nel contrarre infezioni; un’involontaria perdita di peso; l’abbassamento e/o l’innalzamento della pressione arteriosa; un consistente, perdurante e diffuso fastidio muscolare; i disturbi gastrointestinali (diarrea, nausea); gli improvvisi stati d’ansia; una diminuzione del senso dell’appetito; la limitata voglia di allenarsi; la paura di fronte ad un allenamento intenso o ad una gara; nelle donne, una variazione del ciclo mestruale; negli uomini, la mancanza di libido.

Se il podista facesse le analisi del sangue, cosa consigliabile a priori in questa situazione, potrebbe notare una riduzione dell’ematocrito (la percentuale occupata dai globuli rossi in un determinato volume di sangue) e della concentrazione di emoglobina, nonché un calo della concentrazione di lattato dopo un esercizio massimale, in un quadro di modificazione immunologica. Insomma, il podista avrebbe dei dati sicuri da cui partire per avviare una seria prevenzione, che non dovrebbe essere lontana da una riveduta programmazione degli allenamenti in quanto a periodi di maggior recupero, da una consistente riduzione del numero di gare a cui partecipare, da una più attenta e ragionata dieta alimentare (risultato della lettura delle analisi suddette) e un eventuale anticipo, se possibile, della chiusura del periodo agonistico.

Essere affetti dai sintomi della “sindrome da sovrallenamento”, però, non deve significare per il podista il riconoscimento della verificatesi… fine del mondo! Anzi, deve essere considerato come un avvenimento podistico piuttosto frequente, specialmente nei podisti molto motivati che vanno continuamente alla ricerca di miglioramenti cronometrici che ne attestino le capacità.

Subire la “sindrome da sovrallenamento” significa, in definitiva, che si è fatto troppo e che si deve ridurre o interrompere l’attività, prima che sia troppo tardi.

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