La differenza fra jogging e running

Nel mondo podistico, da qualche decennio, c’è un po’ di confusione circa la figura del podista, su cosa debba essere e fare per essere denominato come tale. Diciamo che l’essenza stessa del podista, la sua configurazione pratica, si è evoluta in una particolare determinazione da lasciare un po’ interdetti. Al momento, infatti, non si saprebbe degnamente etichettare il podista, oscillando di volta in volta fra due termini, jogging e running, che sembrano alimentare e aumentare la confusione terminologica al riguardo. In altri termini, colui che corre, che fa’, jogging o running?

Premessa. Siamo inevitabilmente e giustamente invasi da parole straniere, che entrano a pieno titolo a far parte del nostro linguaggio quotidiano. E’ stato sempre così, figuriamoci se non lo è in quest’epoca d’informatica che ha eletto l’inglese a lingua universale. Quindi in Italia, se fino a pochi decenni fa si diceva tranquillamente “podismo”, oggi si ha una qualche perplessità a usare, per significare la stessa attività, jogging o running. Analogamente, se prima era pacifico definire “podista” colui che correva, oggi come ci tocca chiamarlo, “jogger” o “runner”?

A quanto pare, tutto dipende dalla… velocità della corsa effettuata. Se uno corre in modo blando, fa’ jogging; se lo fa’ in modo sostenuto, fa’ running. Volendo addentrarsi maggiormente nello specifico dei podisti, cioè stabilire la velocità della corsa sia del praticante ai fini di una sua più pertinente specificazione riguarda all’essere jogger o runner, tanto per intenderci, il primo corre a una velocità rapportabile ai 7’ al km in su, mentre il secondo lo fa’ dai 4’ al km in giù.

Vogliamo fare qualche esempio pratico? Se un podista di buon livello (che in una gara di 10 km conclude la competizione intorno ai 40’) si allena correndo una serie di ripetute, poniamo 8×1.000 con recupero fra le prove di 3’, percorrerà le frazioni veloci poco sotto i 4’, e sarà un runner, e i 3’ di recupero sopra gli 8’, trovandosi (sia pure solo transitoriamente) ad essere jogger… Possiamo anche dire che lo stesso podista, in occasione di qualche seduta di allenamento rigenerante, può dedicarsi con efficacia allo jogging, ai fini di un completo ripristino dell’efficienza organica nel suo complesso. Anzi, a questo punto pare proprio consigliabile suggerire a tutti i… runner di trovare il modo d’inserire, qualche volta, nella loro programmazione di allenamenti qualche bella seduta di corsa da… jogger.

In effetti, andando a spulciare in un qualche vocabolario, “jogging” significa “correre in maniera rilassata”, mentre “running” vuol dire proprio “correre”, nel vero senso della parola, cioè in una maniera tale che il farlo possa e debba causare un certo affaticamento.

Insomma, qual è la differenza fra jogging e running? Sostanzialmente, la differenza nelle due situazioni, è che lo jogger corre rilassato, mentre il runner corre concentrato. Però, non c’è una vera differenza, se si corre rispettando i propri convincimenti. E se qualcuno la trova, la differenza, questa è soltanto… nella mente di chi guarda!

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